L’obiettivo del rilievo geofisico mediante elettromagnetometro è stato quello di analizzare il comportamento geoelettrico della porzione più superficiale del sottosuolo fino alla profondità di almeno 3 m da piano campagna, consentendo di evidenziare il grado di omogeneità/eterogeneità del sito in base all’entità e alla variabilità spaziale delle anomalie geofisiche. Tali anomalie sono ascrivibili sia a cause naturali (es.: variazione dei suoli) che a cause antropiche (es.: eventuale presenza di corpi metallici sepolti). La definizione areale delle anomalie riscontrate è propedeutica al posizionamento mirato di sondaggi ambientali da effettuare successivamente.
Per la presente indagine geofisica è stato utilizzato l’elettromagnetometro EMFAD, il quale sfrutta il principio dei segnali elettromagnetici in VLF (Very Low Frequency) con frequenze comprese tra i 15 e i 160 KHz per la stima della resistività del sottosuolo.
Lo strumento può essere usato in modalità passiva, sfruttando segnali elettromagnetici generati da stazioni fisse sparse in tutto il mondo, ed in modalità attiva, impiegando segnali generati dallo strumento stesso. Nello specifico lo strumento considera la variazione tra la componente verticale del campo magnetico primario, generato da una sorgente esterna o dallo strumento stesso, e quella del campo magnetico secondario indotto da quello primario.
L’intensità del campo magnetico secondario è proporzionale alla conducibilità del materiale attraversato e di conseguenza, misurando l’intensità del campo magnetico nella sua componente verticale è possibile stimare la conducibilità del mezzo attraversato.
Le variazioni della componente verticale del campo magnetico è funzione della conducibilità del materiale attraversato e quindi delle litologie costituenti il sottosuolo, delle condizioni di umidità, della presenza di cavità, corpi e manufatti antropici e strutture geologiche (tipo di struttura e orientazione).
Per quanto riguarda la fase di elaborazione, i dati elettromagnetometrici VLF sono stati importati nei software commerciali Emfad Scan, HzEMSoft e successivamente esportati in ambiente GIS.
Le fasi di elaborazione dei dati consistono in filtraggi e guadagni preliminari, abbinandoli poi ai dati geometrici di navigazione per ottenere la corretta ubicazione delle anomalie.
Sui profili di interesse sono state generate delle sezioni e planimetrie di resistività del sottosuolo mediante l’utilizzo del software denominato HzEMSoft che utilizza il metodo di calcolo agli elementi finiti per il calcolo delle resistività reali e la minimizzazione degli errori tramite processo d’inversione ai minimi quadrati con un numero variabile di iterazioni.
A seguito dell’elaborazione del modello di resistività per l’area oggetto di studi è possibile estrapolare su qualsiasi piano di interesse una mappa di resistività.